Resistere a Montecchio Precalcino

Storia della Guerra di Liberazione 1943-1945 nei luoghi del presente

Il quadro contenuto in questo film-documentario, oltre a richiamare all’attenzione vicende importanti che hanno condizionato la nascita e la costruzione della democrazia repubblicana anche a Montecchio Precalcino, vuole sollecitare una riflessione più ampia sui vuoti di memoria, reali o strumentali, che hanno caratterizzato l’opinione corrente su queste vicende.

La particolare situazione venutasi a creare a livello locale, sia durante il fascismo di regime che in quello repubblichino, ha fatto di Montecchio Precalcino un caso anomalo in tutto il vicentino.

12 agosto 1944 – Il rastrellamento di Montecchio Precalcino

     La sera dell’11 agosto 1944, l’ex Maresciallo Capo e comandante della Stazione dei Carabinieri Reali di Dueville Benedetto Rauso, ora aiutante capo e comandante il Distaccamento della GNR, raggiunge in bicicletta la canonica di Montecchio Precalcino per avvisare il parroco e il cappellano don Giovanni Marcon che all’alba sarebbe scattato un rastrellamento nazi-fascista.   Anche Italo Mantiero “Albio”, della Brigata partigiana “Mazzini”, “informato dalle staffette Gianna Moretti e Nora Candia, da Vicenza”, si precipita quella sera a casa di Francesco “Checheto” Maccà, accompagnato da Silvano De Lai “Sandro”, per avvertirlo del medesimo pericolo.